I MUSEI
I turisti che visitano Vittorio Veneto hanno la possibilità di visitare 8 musei, secondi solo a Treviso per numero di musei della provincia. A Serravalle troviamo il Museo del Cenedese, ospitato nell’antico palazzo comunale. Qui si trova anche Palazzo Minucci De Carlo, dove si può ammirare l’importante collezione di Camillo De Carlo, agente segreto durante le due guerre mondiali e appassionato collezionista d’arte.
Museo del Cenedese
In centro si trova un’elegante villa di fine Ottocento che funge da Galleria Civica “Vittorio Emanuele” (Villa Croze) con bellissime opere d’arte del Novecento veneziano e del territorio.
Museo della Battaglia
A Ceneda, nel centro storico, si possono visitare ben quattro musei. Il più importante e interessante è sicuramente il Museo Della Battaglia, per il ruolo fondamentale di Vittorio Veneto durante la Prima Guerra Mondiale, dove si possono trovare una moltitudine di storie, racconti, frammenti e altro ancora. Il tutto raccolto e presentato nella splendida cornice di un edificio che un tempo era il municipio. Da non dimenticare l’Aula Civica, dove tra il 1842 e il ’44 furono dipinte scene storiche da Giovanni De Min. Rappresentazioni che coprono quasi interamente le pareti e il soffitto.
Museo del Baco da Seta
A San Giacomo il Museo del Baco da Seta illustrerà la tradizione locale dell’allevamento dei bachi da seta per la lavorazione della seta, e verrà data importanza al duro lavoro svolto dalle donne dell’epoca.
L’attività bachisericola ha svolto per molto tempo un ruolo fondamentale nell’economia vittoriese, connotando anche il paesaggio con la presenza di gelsi diffusi un po’ ovunque, e di cui rimangono ancora numerosi esemplari. L’allevamento del baco da seta è iniziato come piccola attività a carattere familiare, integrativa del lavoro agricolo, per poi assumere consistenza sempre più rilevante.
Nel 1873 venne istituito il Regio Osservatorio e successivamente, anche grazie a questa presenza significativa, sono sorti numerosi stabilimenti bacologici di ricerca applicata che hanno portato l’industria del seme bachi di Vittorio Veneto all’avanguardia in campo nazionale. L’allevamento dei bachi, il lavoro in filanda e nei centri bacologici hanno riguardato la grande maggioranza della popolazione locale, fino a un passato recente.
Il Museo intende quindi restituire alcune tracce di queste memorie personali e collettive, attraverso materiale di grande interesse già appartenuto a privati ed a imprese che avevano operato nel campo bacologico, per raccontare alle nuove generazioni e ai visitatori esterni il complesso mondo agricolo, industriale, scientifico e sociale che per lungo tempo è ruotato attorno a questo insetto così utile.